Altissima Valmarecchia. Potremmo definire così la zona in cui si sviluppa questo trekking ad anello alla scoperta delle sorgenti del fiume che dà il nome alla nostra vallata. Crinali spogli, correnti d’acqua, tratti di bosco verdeggiante e infine i borghi di Pratieghi e Valdazze… tutto in un unico suggestivo percorso intorno al Monte Zucca.
| Lunghezza | 15 km |
| Durata | 4.30h |
| Difficoltà | Media |
| Dislivello | 700 m |





La traccia che abbiamo seguito:
Partenza e arrivo del trekking odierno è il piccolo borgo di Pratieghi, frazione del comune di Badia Tedalda, provincia di Arezzo. Parcheggiamo al bar/ristorante/albergo/alimentari Bardeschi, proprio nel centro del paese. Esattamente dal piazzale di fronte troviamo la prima segnaletica del percorso che, dopo un brevissimo tratto asfaltato, diventa sentiero 00.
La prima, importante, meta di giornata si intuisce già dalla segnaletica, ovvero le sorgenti del fiume Marecchia. In pochi minuti si supera la deviazione per la Fonte di Dante (niente di ché in realtà) e ci si ritrova in un paesaggio quasi lunare, caratterizzato da roccia argillosa e piccoli calanchi. Prestare attenzione perché a un certo punto, sulla destra, un cartello mal ridotto indica la deviazione per abbandonare il sentiero 00 e raggiungere le sorgenti.
A dire il vero, non siamo sicuri che la strada scelta fosse la migliore per raggiungere le sorgenti: tenere il sentiero non è scontato ma presa la deviazione di cui sopra e superato il grosso albero che si staglia solo al centro del pratone si arriva in pochi minuti a un fiumiciattolo. E quel fiumiciattolo è il Marecchia. Proseguendo letteralmente sul letto del fiume diventa quindi impossibile sbagliarsi, fino a che riappare una parvenza di sentiero.
Questa parte è decisamente poco clemente verso il turista sprovveduto, che volente o nolente si troverà a guadare un bel tratto di fiume. Fino a che, sulla destra, eccole apparire silenziose e poco appariscenti: le sorgenti del Marecchia.
A questo punto non resta che tornare indietro e riprendere il sentiero 00. Scendendo lungo il fiume si svolta a sinistra in prossimità dei segni bianco-rossi sugli alberi; poi si tiene il percorso facendo attenzione a una brusca “curva” sempre a sinistra, da cui inizia la salita.
La salita si fa sentire da subito, ma il panorama ripaga dello sforzo. Si cammina su un meraviglioso crinale, da cui si vede tutta la parte alta della Valmarecchia, dal Monte Loggio al comprensorio del Fumaiolo. Semplicemente incredibile.
Terminato il tratto del crinale il percorso ritorna nel bosco e da qui continua imperterrito a salire fino al prossimo punto saliente della giornata: la cima del Monte Zucca (1251m), segnalata da una croce.
Riguardo al sentiero per arrivarci non ci dilunghiamo. Sono circa 5km di salita (500m circa di dislivello) dove fondamentalmente bisogna sempre tenere la sinistra verso la parte più ripida dei bivi che vi si proporranno. Alcuni sono segnati, altri no, lasciamo indicazioni nelle foto seguenti.
D’ora in avanti si scende gradualmente. Quello che era un percorso poco segnalato lascia spazio a una carraia larga e facilmente seguibile che ci accompagna fino a Valdazze. Segnaliamo lungo il tragitto le tracce della Linea Gotica e una specie di ecomostro abbandonato in prossimità del paese; suggestivo, se vogliamo.
Valdazze è anche detta Villaggio del Cantante. Negli anni ’60 il cavaliere Silvio Giorgetti, amico di diversi personaggi famosi dell’epoca, comprò un terreno nei pressi di Valdazze. Affascinato dalle prospettive offerte dal paesino, offrì terreni a cantanti e amici a patto di costruirci sopra una villa nel giro di pochi anni. In questo modo nasceva il Villaggio del Cantante, progetto ambizioso e di grande interesse turistico, che tuttavia non prese mai piede.
Attualmente Valdazze presenta un albergo/ristorante (l’Imperatore), una cappellina e diverse case private, rimanendo ben lontana dall’idea di villaggio pensata da Giorgetti.
Tornando al percorso, dopo la cappellina del paese si tiene la sinistra, si supera la piazza e si prosegue dritto ritrovando i segni bianco-rossi. Questa parte di sentiero che collega Valdazze a Pratieghi è anche un tratto della Via di Francesco che unisce Rimini a La Verna. In poche parole, difficile sbagliarsi.
Tornati a Pratieghi, consigliamo di prendere un caffé al Bar Bardeschi. C’è da stupirsi nel vedere i veri e propri reperti storici presenti al suo interno. Ricordi della Valmarecchia che fu e che ahimé difficilmente ritornerà.
Per questo vale la pena camminare, conoscere e fare conoscere. Perdere la nostra storia è perdere una parte di noi.
In sintesi:
- Anello di 15km, circa 4.30 ore di cammino.
- Trekking di media difficoltà (650 m di dislivello).
- Pratieghi-> Sorgenti del Marecchia-> Sentiero 00 -> Monte Zucca -> Valdazze-> Pratieghi.
- Punto d’acqua a Valdazze; bar a Pratieghi.
- Segnaletica scarsa ma presente, consigliata la traccia GPS.
- Da vedere: Sorgenti del Marecchia, Monte Zucca, panorama sui crinali.
- Evitare il sentiero nei giorni di piena del Fiume Marecchia (o altrimenti percorrere solo il percorso 00 evitando la deviazione alle sorgenti).
Abbiamo provato il percorso il 17 febbraio 2024. FinRa presenti: Francesco Bronzetti, Andrea Garattoni, Biagio Prencipe, Andrea Pesaresi, Gaia Bartolini, Fabio Borghesi, Marco Dolci, Giulia Bartolini. Articolo di Francesco Bronzetti. Foto di Francesco e Fabio.









































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