Il Monte Carpegna da Villagrande

Proposta di trekking sul protagonista dello skyline della Valmarecchia: il Monte Carpegna. Da Lago Villagrande saliremo al Passo del Trabocchetto e da qui fino al Rifugio Fontanelle e all’Eremo. Chiudendo l’anello, attraverseremo la bellissima Faggeta di Pianacquadio seguendo il nuovo Sentiero degli Aviatori. In poche parole, una camminata impegnativa che unisce tutti i luoghi più iconici del Carpegna.

Lunghezza15,6km
Durata5h
DifficoltàMedio-Difficile


Da questa traccia potete seguire i nostri passi:


La nostra giornata di trekking parte nella piccola Lago Villagrande, a poca distanza dalla più nota Villagrande di Montecopiolo. Parcheggiamo la macchina alla fine di Via Fabrizio De André, dove l’asfalto lascia il posto alla sterrata.

Lasciandoci alle spalle il centro abitato, seguiamo le indicazioni dei pannelli turistici “I paesaggi della Gioconda” che conducono fino alla croce di Monte Costa Grande. Si cammina in campo aperto senza il riparo degli alberi: la giacca a vento è d’obbligo.

Alcuni studiosi sostengono che Leonardo da Vinci, nel dipingere lo sfondo della Gioconda, abbia raffigurato proprio questi paesaggi. Non sappiamo quanto ci sia di vero in questa interpretazione: sinceramente, noi semplici camminatori non abbiamo notato particolari analogie. Indipendentemente dalla veridicità di questa teoria (un po’ azzardata), crediamo valga decisamente la pena avventurarsi in questi territori. Giudicate voi.

L’itinerario segnalato dai pannelli turistici purtroppo termina sul Monte Costa Grande. Il sentiero, ormai mulattiera, si segue senza troppi problemi: quello che facciamo consiste dunque nell’aggirare da destra il Monte Palazzolo.

A pochi minuti di cammino, dopo uno spiazzo erboso, ecco magicamente comparire i segni bianchi e rossi del CAI. La vernice fresca dei segnali ci conduce alla cosiddetta Celletta, monumento votivo e punto cruciale di una fitta rete di sentieri.

Alla Celletta abbiamo solo l’imbarazzo della scelta su quale strada prendere. Noi teniamo la destra e a pochi metri ci troviamo già a un bivio: teniamo nuovamente la destra, prendendo un sentiero che, seppure non segnato, si segue benissimo. E’ l’inizio dell’anello; faremo ritorno dal sentiero di sinistra.

D’ora in poi terremo la destra alle successive possibili deviazioni di sentiero. Lungo la via troviamo la tomba di un giovane rimasto vittima di una bufera. Infine teniamo la sinistra quando il sentiero si fa roccioso. Come già detto, non è segnato ed è tutto praticamente in salita: tuttavia è il modo più rapido per raggiungere il Passo del Trabocchetto.

Il Passo del Trabocchetto è speciale, il punto dei Prati Sommitali più scenografico. E’ il balcone del Monte Carpegna sulla Valmarecchia sottostante (seconda foto).

Da qui teniamo la sinistra e seguiamo il bordo dei Prati sommitali in direzione Passo dei Ladri e Rifugio Fontanelle. Camminare in questo punto del percorso è molto piacevole, sebbene esposto al vento.

I dettagli del Rifugio Fontanelle sono riportati nell’altro articolo sul Carpegna (link a fondo pagina). Qui ricordiamo solo che all’interno ci sono un tavolo, delle panche, un camino, e due assi di legno disposte a castello per dormire. E l’adesivo FinraTrek.

Dopo il rifugio ci dirigiamo in direzione antenne (ben visibili), in pieno campo aperto. Passiamo attraverso tre cancelletti per giungere così a una stalla e infine alla seggiovia. In poche parole rimaniamo sul 102 che costeggia il lato Est del monte. Complice una giornata oltremodo ventosa ma decisamente limpida, godiamo di una vista impagabile fra mare, Romagna, Marche e Toscana.

Dalla seggiovia si può raggiungere il Passo del Trabocchino e, da lì, scendere fino all’Eremo della Madonna del Faggio, oppure tagliare sportivamente e dirigersi direttamente all’eremo. Nel piazzale antistante la chiesa c’è una fonte, l’unica del percorso.

Costeggiando l’eremo imbocchiamo il 102A, ovvero il nuovo Sentiero degli Aviatori. Perfettamente segnato, è un tracciato che attraversa diversi ambienti. Il primo tratto, quello delle Sorgenti del Conca, attraversa i Prati Sommitali; poi una piccola pineta; infine si addentra nella Faggeta di Pianacquadio, vero spettacolo del tutto inaspettato abituati al panorama spoglio dei prati sommitali. Appena prima della faggeta, il 102A si biforca per poi ricongiungersi (terza foto).

In sostanza il 102A, nel tratto della faggeta, forma un anello. Noi lo percorriamo da sinistra. In questa circostanza incontreremo, in ordine, il monumento ai piloti rimasti uccisi nel noto incidente aereo, il faggio monumentale (veramente incredibile!) e infine il rifugio. Queste informazioni sono ben spiegate dalla segnaletica, decisamente esaustiva.

Segnaliamo la presenza delle intersezioni con i sentieri 102B e 102C, che non prendiamo, rimanendo sul 102A. Dopo l’intersezione con il 102C parte, sulla sinistra, una sterrata non segnata. La prendiamo per chiudere nel modo più diretto possibile il nostro giro ad anello, riportandoci a due passi dalla Celletta, sebbene questo non ci consenta di visitare il rifugio segnalato dalle indicazioni.


In sintesi

  • Anello di 15.6km per 5ore circa di cammino.
  • Medio-difficile.
  • Fino all’eremo segnalato a tratti (CAI 102). Sentiero degli aviatori (CAI 102A) perfettamente segnato. Ad ogni modo, difficile perdersi.
  • Punto acqua di fronte all’eremo.
  • Presenza di due rifugi liberi: Fontanelle, Rifugio nella faggeta
  • Punti forti: Passo del Trabocchetto, Eremo, Faggeta di Pianacquadio, Monumento ai piloti caduti, Faggio monumentale.
  • Altro possibile trekking ad anello sul Monte Carpegna: https://finratrek.com/2020/12/26/anello-sul-monte-carpegna/

Abbiamo provato il percorso più volte, l’ultima delle quali Sabato 9 Aprile 2022. FinRa presenti: Francesco Bronzetti, Andrea Ottaviani, Andrea Garattoni, irene Torresan, Fabio Borghesi. Articolo originario dell’8 dicembre 2019, il primo ad essere pubblicato sul blog. In quella circostanza erano presenti: Gaia Bartolini, Andrea Ottaviani, Francesco Bronzetti, Fabio Borghesi, Andrea Garattoni. Le foto del Monte Costa Grande risalgono a quel giorno.


L’uscita sul Carpegna dell’8 dicembre 2019 era la nostra seconda uscita, dopo l’Acquacheta. Ci piaceva semplicemente stare insieme camminando per la nostre valle. Inconsapevolmente, c’era già allora la voglia di fare qualcosa per il nostro territorio: l’apertura del blog e la pubblicazione del primo articolo hanno dato inizio a quello che avrebbe poi preso la forma di un vero e proprio progetto, o meglio, di un’associazione. Oggi, che il blog ha trenta articoli ed è frequentato da tanti camminatori che ci scrivono dimostrandoci la loro fiducia, ripensare alla nostra prima uscita pubblicata sul blog fa decisamente effetto.

Quel giorno andò praticamente tutto storto. Senza alcun supporto GPS, sbagliammo strada più volte salendo sui Prati Sommitali senza seguire alcun sentiero, affrontando un dislivello a dir poco brutale. Nemmeno il tempo ci assistette, che non ci risparmiò nebbia, vento e un po’ di pioggia. Poco importa. Anzi, a posteriori è stato forse meglio così. La situazione dei sentieri e la difficoltà nel percorrerli ci ha ulteriormente convinto della bontà del progetto.

Grazie a chi ci segue e a chi ci dà nuovi impulsi per valorizzare questo pezzo di terra a noi cara. Camminare insieme ci gasa oggi più di allora. La strada ci ha permesso di coltivare relazioni, stimolare confronti, conoscere nuovi luoghi. E gliene siamo grati.

Foto di gruppo dell’8 dicembre 2019

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