La Rocca di Maioletto

Articolo postumo di quella che ufficiosamente è stata la prima uscita dei FinRa. La domenica di Pasqua del 2019 Ermellino Cortese ci invita ad accompagnarlo nel provare il percorso fino alla Rocca di Maioletto per verificarne lo stato prima di mandarci i suoi ragazzi degli scout in uscita.

Lunghezza8km
Durata4h
DifficoltàMedio-Facile

Il percorso parte dal cosiddetto “ponte di Maiolo” a Novafeltria (https://goo.gl/maps/X7Aehp8kMEXzKizo7 ) appena sotto la stazione dei carabinieri. Qui c’è un parcheggio, dove lasciamo la macchina. Superato il ponte si arriva a un incrocio in cui bisogna prendere la via in salita sulla destra, subito molto ripida per scaldarsi bene le gambe. In tardo pomeriggio, faremo ritorno a questo bivio arrivando da sinistra, chiudendo l’anello.

Dopo qualche centinaio di metri si è di nuovo sulla strada asfaltata. Attraversiamo Ca Migliore, fatta di poche case e molti gatti. C’è una fontana.

Altri dieci minuti di asfalto e imbocchiamo il sentiero sulla sinistra, poco prima della località Ca d’Ambrogio. Notiamo la segnaletica del Cammino di San Francesco, che percorriamo al contrario.

Per qualche chilometro il sentiero prosegue in falsopiano senza particolari pendenze fino ad arrivare al bosco ai piedi della cima. Si inizia a salire: la rocca di Maioletto è sempre più vicina.

  • L' ultimo segno della via di Francesco
  • I caratteristici calanchi

Qua inizia la parte più interessante del trekking. Per prima cosa si arriva alla Chiesetta di San Rocco, meraviglioso bivacco aperto a tutti dove si può trovare riparo, un camino e se si è fortunati come noi anche qualche altro escursionista (nel nostro caso una giovane coppia con il loro cane disposta a offrirci un po’ del loro vino). Tuttavia non c’è acqua. Un taccuino tiene il conto dei viandanti passati. Di fronte al bivacco c’è un braciere, mentre a lato un altare di pietra impreziosito da un grazioso bassorilievo.

  • Il bivacco
  • L' interno

Ripartiti per il sentiero, si costeggia la parete di roccia in mezzo al bosco. Pochi passi e si giunge a una scelta inevitabile: salire su una lunga scala rossa appoggiata alla parete rocciosa oppure tornare indietro e chiedersi come sarebbe stato.

Superata la scala ci aspettano gli ultimi 100-200 metri in salita da fare in parte con il supporto di un cordone che scarica il peso dalle gambe. Per l’ultimissimo tratto c’è un secondo cordone.

Il sentiero sostanzialmente aggira la rocca da sinistra e conduce a un buco nella fortezza da cui prendere una scala in metallo che porta al piano sopraelevato. E’ abbastanza claustrofobico ma ne vale la pena.

Dalla rocca si può ammirare un bel panorama a 360°. Sembra di poter toccare San Leo. A salire però siamo solo io ed Ermellino (ed una coppia di ragazzi appollaiati su amaca in cima alla rocca con un contorno di odori sospetti); le nostre due gemelle rimangono di sotto ad aspettarci con il loro cagnone Argo con cui non è possibile fare la scala interna alla rocca.

E’ ora di scendere. Superato il primo cordone si tiene la destra per passare dal versante non visto all’andata, quello avvolto interamente dal bosco. Si scende sempre. Si incontrano una scala ricavata nella roccia e successivamente un punto pic nic con un bel tabellone illustrativo.

Dal punto pic nic si può raggiungere la chiesa di Maioletto o scendere verso il cimitero. Noi scegliamo la seconda.

Continuiamo a scendere nel bosco. A tratti il bosco si dirada, offrendo una veduta laterale della famosa frana che distrusse il paese di Maioletto nel XVIII secolo. Infine incontriamo il cimitero di Maioletto e poi la strada asfaltata, a cui teniamo la sinistra in direzione di Novafeltria. Troviamo un secondo pannello illustrativo, identico al precedente.

Attraversiamo frazioni fantasma, come Ca di Lello. Infine torniamo al bivio iniziale, come precedentemente accennato.

In sintesi

  • Anello di un pomeriggio (4 ore, senza contare il pranzo)
  • Seguiamo (al contrario) la segnaletica del Cammino di San Francesco fino al rifugio. Poi non è più segnato, ma è difficile sbagliarsi
  • Fontana solo a Ca Migliore
  • Salita finale tosta
  • Diversi tratti “avventurosi”: tratti di corda, scale ripide
  • Rifugio aperto ai piedi della rocca, con camino
Cartina della rocca: in azzurro la salita, in viola la discesa

Abbiamo provato il percorso il 21 aprile 2019. FinRa presenti: Andrea Ottaviani, Francesco Bronzetti, Giulia Bartolini, Gaia Bartolini, Argo. Articolo di Francesco Bronzetti. Alcune foto risalgono a ottobre 2020.

PS Per chi volesse approfondire la storia di Maioletto…

2 commenti

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