Un anello per conoscere il territorio che ha visto sorgere la magnifica Petrella Guidi, perla che non ha eguali. Partendo dalla città, si percorre la Via di San Francesco fino a Monte Ercole; al ritorno si scende seguendo il sentiero CAI 099.
Lunghezza | 12km |
Durata | 4h |
Difficoltà | Media |
Il tempo si è fermato. E non di poco. Petrella Guidi ha mantenuto intatto il suo cuore medievale: le case di pietra, i vicoli ripidi che si inerpicano sempre più in su, la torre e l’arco che dall’alto vegliano da secoli sulla vallata. I tre quarti d’ora che ci sono voluti per raggiungerla da Villa Verucchio sono stati spesi bene. Consigliamo di partire con poche macchine, dato che non c’è parcheggio.
Lasciando Petrella alle spalle seguiamo la strada Petrellese, in direzione Sant’Agata. E’ asfaltata, ma il traffico non è certo un problema. Si prosegue senza indugio per una ventina di minuti fino a quando si gira a destra prendendo Via Le Coste. Da qui la strada si fa sterrata e passa vicino a qualche casa, a degli orti e anche a un laghetto.
Si continua per altri venti minuti. A un certo punto la strada si biforca (foto): si mantiene la sinistra e si inizia a salire verso il Monte Ercole. In questo tratto si vede anche qualche segnale della Via di San Francesco. La vista è molto bella, perché si prende quota rimanendo ancora fuori dal bosco.
Alla fine si entra nel bosco. Per continuare a salire sul Monte Ercole si tiene la sinistra al primo bivio (foto), dato che a destra si andrebbe sulla strada che porta a Sant’Agata. Ci potrebbero essere altri bivi. L’importante è continuare a salire. L’unica forma di civiltà si trova sulla cima del monte, quando un casolare rosso, chiamato “La casa del castagno“, spunta fra la fitta vegetazione.
Alla casa del castagno il sentiero si immette sulla strada asfaltata e si riprende al di là della carreggiata, dove un sentiero un po’ losco scende nel bosco. Si incrocia con altri sentieri mille volte, ma non ci si sbaglia se si scende dritto per dritto.
Dopo poco si torna nuovamente sulla strada. Si tiene la sinistra e si scende, fino a una curva a gomito. Qui infatti si ha la possibilità di riprendere il sentiero in direzione Monte San Silvestro (ci sono addirittura due indicazioni a pochi metri di distanza!). Il sentiero nel bosco porta a un belvedere su Sant’Agata, che consigliamo assolutamente. E’ un regalo inaspettato che ci consola dalla mancanza di panorama della cima del Monte Ercole.
Fatta qualche foto, si scende su strada asfaltata. All’insegna riportata in figura, si ha la possibilità di deviare e salire su Monte San Silvestro. Lo snobbiamo, non sembrandoci in realtà granché e avendo poco tempo a disposizione. Continuando a scendere su strada asfaltata compaiono dei magnifici segni bianchi e rossi (sentiero CAI 099), che vanno sempre seguiti perché condurranno fino a Petrella. E’ l’unico esempio di segnaletica capillare e ben fatta che abbiamo trovato. Si arriva così a un gruppo di case colorate (foto), poi ancora tanta strada asfaltata, e infine strada sterrata. Dalla strada sterrata si vede in lontananza Rocca Pratiffi. La discesa verso Petrella è spettacolare con i colori della primavera.
L’ultimo tratto del sentiero 099 è il più bello: si lascia la sterrata e si gira a sinistra, come segnalato. Per i deboli di ginocchia: fate attenzione, si scende molto. La vegetazione è fitta e l’erba alta. Forse nel periodo estivo è tenuto meglio, ma poco importa dato che è ben segnato e porta dritto dritto sulla strada Petrellese. Un ultimo saluto a Petrella e torniamo alle macchine.
In sintesi
- Poco parcheggio a Petrella
- Anello di un pomeriggio (4 ore)
- Difficoltà: Medio
- Segnato solo nella seconda parte
- Niente acqua (neanche a Petrella)
- Belvedere molto consigliato
Abbiamo provato il percorso il 17 maggio 2020. FinRa presenti: Francesco Bronzetti, Andrea Ottaviani, Andrea Garattoni. Articolo di Andrea Ottaviani. Foto di: Andrea Garattoni&Francesco Bronzetti.