Le “Piccole Dolomiti” della Valmarecchia – Sulla Cresta dei Monti Tausani

Trekking semplicemente imperdibile sulla cresta dei Monti Tausani, noti ai più come le “Piccole Dolomiti” della Valmarecchia. Con i suoi punti panoramici sulla valle, questa semplice passeggiata costituisce senza dubbio il luogo più iconico della media Valmarecchia.

Lunghezza8 km
Durata2h 40min
DifficoltàMedio


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Lasciamo la macchina nel piccolo borgo di Tausano, fatto di qualche casa e una chiesa. Il posto per parcheggiare è poco e perlopiù a bordo strada. Importante: c’è un punto acqua dove poter riempire le borracce, prima di partire.

Il CAI 95 parte dal cimitero del paese. Aggirandolo da sinistra, ci ritroviamo su un sentiero stretto e in salita, all’inizio coperto da cipressi, pini e querce, poi via via più esposto. Il dislivello non è importante, ma concentrato in questo breve tratto.

Prendiamo gradualmente quota fino al Monte Gregorio e al Monte Penna del Gesso, dove la parete rocciosa disegna un caratteristico profilo aguzzo riconoscibile da buona parte della valle. Da qui si gode di una vista a 360 gradi: Carpegna, San Marino, San Leo, l’Aquilone, il Pincio… E’ il tratto più bello e panoramico, quello delle “Piccole Dolomiti”.

Il sentiero si biforca appena sotto gli speroni rocciosi: andando a sinistra si sale fino alle cime (è esposto, si raccomanda di fare attenzione), a destra si rimane più in piano e riparati (pertanto è più sicuro ma non panoramico). Le due tracce si ricongiungono dopo la parte panoramica.

Il sentiero continua all’ombra del bosco fino al varco della “Biforca” che, come suggerisce il nome, spezza in due la catena montuosa. E’ il punto centrale del nostro giro “ad 8”. Noi scegliamo di prendere il sentiero in salita che parte esattamente di fronte alla casa del cuoio, addentrandosi nella vegetazione. Chiuderemo l’anello tornando dalla strada in ghiaia.

Sconsigliamo di percorrere questo sentiero dopo giorni piovosi.

Si sale all’ombra del bosco. Sulla destra possono partire dei sentieri che scendono; l’importante è tenere la sinistra e continuare a camminare in quota.

A un certo punto la vegetazione si dirada. In pochi passi ci troviamo davanti a due croci, a distanza ravvicinata. La seconda segna la cima del Monte San Severino, vero e proprio balcone naturale affacciato su San Leo.

Guardando San Leo dalla cima del monte, il sentiero compare sulla destra, in discesa. Infine si immette su una strada di ghiaia, che si biforca.

Mantenendo la destra entriamo in un bosco di pini, dove scendiamo gradualmente a zig zag fino a sbucare al convento di Sant’Igne. Questo tratto non è segnatissimo ma non si sbaglia se si tiene la destra.

Il convento di Sant’Igne è un luogo di silenzio e di pace, testimonianza del passaggio di San Francesco in questa valle. Purtroppo ne abbiamo potuto vedere solamente il chiostro. Infatti la chiesa è aperta per poche ore solo nel fine settimana. Consigliamo di fare una sosta per visitare questo piccolo gioiello.

Da Sant’Igne la strada sarà una piacevole passeggiata defaticante, tutta su ghiaia e in piano. In pratica la strada che ci porta alla casa del cuoio decorre parallela a quella che abbiamo percorso nel bosco, ovviamente in direzione opposta.

Arriviamo così prima alla suddetta Casa del Cuoio e poi, imboccando sulla sinistra Via Tausano, torniamo all’omonimo paesino.


In sintesi

  • 8 Km. Passeggiata di media difficoltà di 3 ore scarse.
  • Giro a 8: Tausano-> cresta dei Tausani->Casa del Cuoio->Monte San Severino-> Sant’Igne->Casa del Cuoio->Tausano.
  • Punto Acqua a Tausano.
  • Luoghi di interesse: il convento di Sant’Igne, non sempre aperto.

Tutti i FinRa hanno provato il percorso più volte, l’ultima a marzo 2023. L’affetto per questi paesaggi ci porta a percorrere questi sentieri molto spesso, pertanto la seguente pagina è in costante aggiornamento. Una data che ricordiamo con ironia è il 24 maggio 2020, quando muovendo i primi passi nella Valmarecchia ci perdemmo più volte, sperimentando l’abbandono per questi luoghi, desolati e straordinariamente affascinanti. FinRa presenti in tale occasione: Francesco Bronzetti, Andrea Garattoni, Andrea Ottaviani.


Variante breve (12km)

Giunti a Sant’Igne, prima di chiudere l’anello e tornare indietro, è possibile fare una deviazione fino a San Leo: basta seguire la segnaletica della Via di Francesco. Si cammina prima su ghiaia e poi su asfalto, in salita. Faticoso, ma necessario per entrare nella magica San Leo.

San Leo non si può descrivere, bisogna vederla. Umberto Eco non aveva paura a definirla “la città più bella d’Italia“. Per i semplici amanti del trekking, basta sapere che nella piazza principale c’è un punto acqua.

Dai un’occhiata alla ricostruzione in 3D! https://youtu.be/8cNQEqG__-Q


Variante lunga (16km)

Dal convento di Sant’Igne si prende Via Sant’Igne in direzione opposta a San Leo. In pratica, percorriamo la Via di Francesco al contrario, scendendo verso il fiume in località Ponte Santa Maria Maddalena.

Si perde quota passo dopo passo, rimanendo comunque in cresta. Il cammino è piacevole, quasi rilassante e molto panoramico. Sul sentiero segnaliamo la presenza del B&B Palazzo Serre, vista unica sulla Valmarecchia.

Da Santa Maria Maddalena sarà poi un attimo risalire fino a Montefotogno e alla sua chiesa. Da qui è ben visibile tutta la catena dei Monti Tausani: Monte Gregorio, Monte Penna del Gesso, Monte San Severino e infine San Leo (prima foto).

Lasciato il paesino alle spalle, si arriva a un bivio a cui teniamo la sinistra: in pratica aggiriamo il monte da sinistra per arrivare infine a Tausano. Purtroppo è strada, sebbene non trafficata.


6 commenti

  1. Bellissima esperienza, fatto il 17 giugno 2023 assieme ai ragazzi del FinRa Trek, quasi completamente immerso nel verde con fondo abbastanza sassoso, delle splendide viste su un percorso di media difficolta, ci tornerò sicuramente! Grazie a tutti!

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