Trekking complessivamente semplice, richiedente un minimo di preparazione per affrontare un’interessante salita nei primi 3,5 kilometri. La proposta consiste nel raggiungere i prati sommitali del Monte Faggiola e del Monte Loggio: da qui si gode di uno degli scorci più belli di tutta la Valmarecchia, al confine fra Toscana ed Emilia-Romagna.
Lunghezza | 10 km |
Durata | 4h |
Difficoltà | Media |
Dislivello | 570 m |





Ecco la traccia GPS del percorso!
Questo percorso ha inizio nella rustica Gattara, frazione di Casteldelci (RN), paese di tre anime. Il nome della città è legato soprattutto alla casa vacanze che ci ha accolto durante le nostre avventure d’infanzia e alla sua trattoria, purtroppo chiusa da diversi anni. Fra le case in pietra, disabitate ma decisamente ben tenute, troviamo la Chiesa di Santa Maria della Neve, aperta solo in poche occasioni durante l’anno.
Partiamo imboccando la strada asfaltata che passa sotto alla trattoria: si segue la segnaletica dell’Alta Via dei Parchi.
Percorriamo così i primi 1,5 km su strada asfaltata che ci porterà al piccolo borgo medievale di Campo. Vale di sicuro la pena fermarsi qualche minuto ad ammirare l’antico borgo, oggi completamente disabitato.
Se ci si è dimenticati di riempire la borraccia la si potrà riempire alla fontana che si trova all’interno di Campo. È funzionante, ma non garantiamo sulla sua potabilità.
Proseguiamo poche decine di metri dopo Campo e lasciamo l’asfalto per girare a sinistra sullo 00, che ricalca l’Alta Via dei Parchi (o meglio, il contrario). L’imbocco del sentiero, segnalato dai classici segni CAI bianchi e rossi, si trova subito dopo una casa con un antico aratro nel giardino.
Da qui in poi ci immergiamo nella fitta vegetazione dell’Alta Valmarecchia. Il dislivello in questo tratto è notevole, fino all’incrocio con il sentiero 96, dove prendiamo la sinistra.
Il sentiero 96 sa essere spettacolare, presentandosi come una mulattiera all’ombra di querce secolari. Lo percorriamo in direzione sud, prima in piano poi realizzando un dislivello breve ma intenso, fino a giungere al bordo di un ampia prateria: il Monte Faggiola (1088 mslm).
Da qui si gode di una magnifica vista sui Sassi Simone e Simoncello e sulla parete sud del Monte Carpegna; volgendo poi lo sguardo leggermente alla propria sinistra si può ammirare la Valmarecchia in tutta la sua lunghezza. Uno scorcio così spettacolare sulla valle probabilmente si può apprezzare solo qui.
A questo punto camminiamo in campo aperto costeggiando la staccionata, in leggera ma costante salita, fino al Monte Loggio (1179 mslm), obiettivo ultimo della nostra passeggiata. Purtroppo il filo spinato ci sbarra la strada per la cima, che appare coperta di faggi. Quindi ci fermiamo ai piedi del Loggio, in un tratto di campo dove possiamo fermarci a riposare e fare uno spuntino.
Dopo la sosta ripartiamo percorrendo il tratto campestre a ritroso e raggiungendo il punto panoramico dal quale siamo saliti. Scendiamo nel bosco riprendendo il sentiero 96 in direzione nord. Dopo 500m voltiamo decisamente a destra imboccando il sentiero C5: non presenta segnaletica, ma è facilmente percorribile.
Camminiamo all’ombra della faggeta per qualche kilometro, per poi giungere ad un ripido crinale argilloso. Da qui il paese di Gattara si mostra ben visibile sotto di noi. Percorriamo questo breve tratto giungendo a Gattara dal lato del suo ristorante: l’anello è chiuso.
In sintesi
- Anello di 10km percorso in 4 ore
- Trekking di media difficoltà (570 m di dislivello)
- Sentieri 00 e 96 segnati. C5 segnato sporadicamente ma facilmente percorribile
- Punto acqua a Campo (non garantiamo sulla sua potabilità)
- Splendida vista sulla Valmarecchia
- Grande pascolo in cima, ottimo per un pic-nic
Abbiamo provato il percorso il 15 ottobre 2022. FinRa presenti: Andrea Garattoni, Andrea Ottaviani, Francesco Bronzetti, Irene Torresan, Fabio Borghesi e Biagio Prencipe. Articolo di Andrea G. Foto di Fabio e Francesco
Questa uscita sarà ricordata come la prima uscita di gruppo organizzata da FinRa Trek, quindi ci tenevamo a ringraziare tutti i partecipanti per averci dato fiducia e per aver condiviso questa bella escursione assieme a noi: Barbara, Ivan, Michela, Sbino, Silvia e Simone.

Nota finale di Andrea G.
Questo è il mio primo articolo qui sul blog pur avendo partecipato a quasi tutti i trekking. Sono molto felice però che il mio primo articolo sia proprio sul Monte Loggio. La leggenda che mi vede come escursionista indiscusso del Monte Loggio parte da lontano. Per scegliere quali percorsi percorrere in Valmarecchia quello che faccio è consultare le mappe e cercare gli speroni più alti e più sperduti possibile, ed è così che un giorno notai il Monte Loggio. Dopo qualche ricerca rimasi affascinato da un articolo che sosteneva che nelle belle giornate da questo monte in Valmarecchia è addirittura possibile scorgere le cime dei Sibillini. Estasiato dall’idea scrissi ai miei compagni di avventure raccontando quello che avevo scoperto (mi prendono in giro da quella volta). Un caldo sabato di giugno 2021, non avendo niente di meglio da fare decisi di intraprendere un percorso che parte da Rofelle per raggiungere il Monte Loggio e avvistare i Sibillini direttamente dalla Valmarecchia! Chiaramente arrivato su quelli che poi mi piace chiamare “i prati sommitali del Monte Loggio” (oppure “valhalla della Valmarecchia” ma questa è un altra storia) non vidi nessuna cima dei Sibillini però mi si stagliò davanti un magnifico panorama. Dopo questa mia avventura in solitaria sono diventato il guru del Monte Loggio (chiaramente solo per i cari amici di FinRa Trek) e poi abbiamo anche deciso di fare questa uscita. Allego qui sotto una foto buffa che testimonia l’evento (19 giugno 2021).

P.S.
In realtà, potenzialmente, i Sibillini si vedono: il Monte Vettore (2476 m) nonché rilievo montuoso più alto del massiccio dei Monti Sibillini (cfr. Wikipedia), dista 137,8 km in linea d’aria dal Monte Loggio e non ci sono monti davanti che ne impediscono la visuale. (ecco il link per vederlo)